Giuseppe Donati, detto Pillino, nasce a Camogli nel 1948 dove trascorre infanzia e adolescenza. Camogli, oltre ad essere una piccola meraviglia sia dal punto di vista architettonico che paesaggistico, è località caratterizzata da una singolare vivacità artistica e nota per aver ospitato lungamente artisti come Romolo Pergola e Rubaldo Merello. Pillino ha avuto così la possibilità di entrare in contatto con la pittura in modo assolutamente naturale, quasi per osmosi, sviluppando inizialmente il suo stile pittorico nel solco della tradizione realizzando paesaggi, ritratti, vedute.
Il momento di rottura con il canone legato a questi generi, che l’artista stesso definisce violento, avviene nel 1985, in seguito ai numerosi viaggi che gli consentono di conoscere altre realtà e iniziare un intenso lavoro di ricerca che continua ancor oggi. Da quel momento Pillino inizia a guardare con occhio diverso i soggetti che gli sono familiari scoprendosi attratto soprattutto dalle tracce della memoria che vede nei muri delle case di Camogli: il muro riassume la storia dell’uomo, nelle sue crepe si possono leggere dramma, emozioni, che l’intonaco assorbe come una spugna. Decide quindi di fare del muro il soggetto formale e concettuale delle sue opere, punto di partenza e centro della sua ricerca artistica.
Pillino vive e lavora a Uscio.
Giuseppe Donati, aka Pillino, was born in Camogli in 1948 where he spent childhood and adolescence. Camogli, in addition to being a real wonder both for his landscapes and his architecture, is more over a town with a singular artistic vitality, known for being the place where many artists such as Romolo Pergola and Rubaldo Merello lived for many years. For these reasons Pillino had the opportunity to get in touch with painting in a completely natural way, almost by osmosis, and he initially developed his painting style in the wake of the tradition realizing landscapes, portraits, views.
The break with these canonic genres, which the artist describes as violent, takes place in 1985 when, especially thanks to many travels and experiences abroad, Pillino came into contact with other artists and realities starting an intensive and continuous research work. From that moment Pillino starts to look in a different way at subjects familiar to him, uncovering himself especially attracted by the traces of memory in the walls of the houses of Camogli: the wall sums up the history of man, in its cracks you can read drama, emotions that the plaster absorbs like a sponge. He decides to make the wall the formal and conceptual core of his works, the starting point and the center of his artistic research.
Pillino lives and works in Uscio.
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